Una nuova opportunità per gli istituti bancari: le PMI e il loro ruolo crescente nell’economia moderna

Prima della crisi del 2007, molte banche facevano tutto per tutti, senza una strategia molto chiara. L’unico obiettivo era, e in molti casi lo è ancora, ottenere più clienti possibili senza una vera logica di segmentazione e senza sapere se ci fosse un prodotto idoneo alle loro necessità. L’arrivo della crisi finanziaria ha causato una forte riduzione della redditività di questa tipologia di aziende e creato un enorme buco nero di default sui bilanci delle banche. Successivamente, le normative e policy di risk management interne alle banche sono diventate estremamente restrittive, lasciando le PMI sane senza la liquidità necessaria per continuare a operare.
Oggi, i grandi istituti di credito concedono sempre meno prestiti alle piccole imprese rispetto al decennio scorso. Molti istituti hanno anche diminuito gli investimenti in piattaforme digitali per le PMI, concentrandosi invece sul business large corporate che, se da una parte contribuisce in maniera più immediata al aggiungimento degli obiettivi di remunerazione degli azionisti, dall’altra comporta una pericolosa estremizzazione dei rischi di concentramento su pochi soggetti e settori.
Il mondo bancario delle PMI è una realtà complessa che richiede alla banca e ai suoi dipendenti esperienza e pazienza, pretende una struttura organizzativa predisposta a rispondere alle continue esigenze dell’universo di microimprese presenti sul territorio italiano e impone una chiara strategia di entrata nel mercato e di mantenimento delle quote raggiunte.
La nuova concorrenza
È evidente che, a meno che le banche non difendano il proprio ruolo, attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie completamente customer-centered e incrementando il proprio product-mix entrando nel mondo dei servizi accessori alle PMI, potrebbero subire grosse perdite in un settore chiave del mercato italiano.
La relazione banca-impresa
Per affrontare queste difficoltà, gli istituti bancari dovrebbero migliorare la propria offerta con delle combinazioni sostenibili di credito e servizi ausiliari, e investire in una comprensione più attenta alle esigenze dei clienti per migliorare il proprio cross-selling, servendo il cliente con processi convenienti, rapidi e a basso costo. Infatti, se da una parte le piccole aziende desiderano un maggiore accesso a un self-service digitale conveniente e una migliore esperienza utente, le aziende di medie dimensioni invece ricercano servizi di consulenza specializzati e una serie di soluzioni digitali, compresi i sistemi bancari che possono essere integrati con i loro sistemi contabili e di tesoreria.
Il giusto percorso
Sarà infatti grazie alle tecnologie digitali che potremo ottimizzare i processi end-to-end, migliorando quelle fasi chiave del processo bancario storicamente ancora troppo manuali (come ad esempio l’onboarding e il processo decisionale di concessione del credito) e ottimizzando ogni singolo punto di contatto del cliente con la banca.
Le PMI possono ancora essere un cliente chiave e redditizio per il mondo bancario. Le banche che guadagneranno quote di mercato sceglieranno con attenzione i segmenti aziendali che vorrano servire ed eviteranno di investire in quelle aree in cui non possono avere un vantaggio competitivo (senza quindi offrire tutto a tutti); e in particolare, progetteranno non un portafoglio prodotti ma una vera value proposition basata sull’offrire servizi concreti e su misura, oltre alle semplici linee di credito.