Telemedicina, telemonitoraggio, teleconsulto, televisita: facciamo chiarezza
La pandemia di Covid-19, a causa dell’elevato rischio di trasmissione del virus Sars-Cov2 nelle strutture ospedaliere ed ambulatoriali, ha avuto l'effetto di favorire la diffusione della telemedicina e l’affermarsi del suo ruolo di elemento sanitario capace di garantire un più equo accesso alle cure per i pazienti e di aumentare la sostenibilità del sistema sanitario, soprattutto in quei paesi dove la popolazione diventa mediamente sempre più anziana.
Ma in concreto, quando si utilizza il termine telemedicina, a cosa facciamo riferimento? Secondo la definizione fornita dalle “Linee di indirizzo Nazionali in Telemedicina” approvate dalla Conferenza Stato Regioni il 20 febbraio 2014:
Per Telemedicina si intende una modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in particolare alle Information and Communication Technologies (ICT), in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano nella stessa località.
La telemedicina, quindi, è un “contenitore” comprende al suo interno differenti servizi che possono essere classificate nelle macro-categorie elencate di seguito:
- telemonitoraggio
- televisita
- teleconsulto
- telecooperazione sanitaria
Il telemonitoraggio
Il telemonitoraggio permette il monitoraggio a distanza dei parametri del paziente, attraverso l’utilizzo di appositi device che, a seconda delle loro caratteristiche, sono in grado di rilevare informazioni come glicemia, peso corporeo, pressione del sangue, saturazione e così via.
Il monitoraggio da remoto consente di controllare i parametri del paziente sia che esso si trovi presso la sua abitazione (telemonitoraggio domiciliare) sia che egli sia ospitato presso delle strutture residenziali (monitoraggio in struttura).
La registrazione e trasmissione dei dati può essere automatizzata o richiedere l’intervento diretto del paziente o di un operatore sanitario.
La televisita
La televisita è paragonabile alla tradizionale visita in presenza che intercorre fra medico e paziente, ma al contrario di quest’ultima, si tratta di una visita a distanza in tempo reale, resa possibile da una connessione internet che permette il contatto fra due video device.
La visita da remoto dovrebbe essere condotta su piattaforme dedicate e certificate, ma la pandemia di Covid-19 in molti casi ha costretto medici e pazienti a far ricorso a strumenti non propriamente adatti allo scopo: in questi ultimi casi molti esperti sono restii a classificare tali comunicazioni come televisite, poiché manca il presupposto della sicurezza dei dati trasmessi garantita da appositi protocolli informatici. Infatti, è utile specificare che, pur trattandosi di una visita virtuale, la televisita è un vero e proprio atto sanitario che non si limita alla semplice comunicazione medico-paziente, in quanto può dar luogo a scambi di dati diagnostici e prescrizioni di farmaci.
Inoltre, occorre sottolineare che le recenti Linee Guida relative alle regole per visite, consulti, referti e teleassistenza approvate dalla Conferenza Stato-Regioni nel dicembre 2020 hanno specificato che, a differenza delle visite tradizionali, la televisita richiede l’adesione preventiva da parte del paziente o di un familiare a riconferma della disponibilità a stabilire un contatto telematico per la interazione con lo specialista e ad accedere ad un sistema di comunicazione remota secondo le normative vigenti in materia di privacy e sicurezza dei dati.
Il teleconsulto
Il teleconsulto, invece, è una comunicazione fra medici specialisti che consente ad un medico di chiedere il consiglio di uno o più medici in merito a un paziente specifico. Per tale motivo, questo consulto fra specialisti a distanza avviene senza la presenza fisica del paziente.
La telecooperazione sanitaria
Infine, la telecooperazione sanitaria consiste nell’assistenza fornita da un medico o altro operatore sanitario ad un altro medico o altro operatore sanitario impegnato in un quello stesso momento in un atto sanitario.
La teleassistenza
Un’altra categoria che può essere considerata parte della grande famiglia della telemedicina ma che non rientra pienamente nell’ambito sanitario, in quanto dedicato alla presa in carico domiciliare della persona anziana o fragile in un’ottica socio-assistenziale, è quella delle teleassistenza.
In concreto, la teleassistenza prevede l’attivazione e la gestione di allarmi, e l’implementazione di servizi di emergenza e di chiamate di “supporto” da parte di un centro servizi. Gli ambiti di ambiti di applicazione della teleassistenza sono numerosi, tutti riconducibili a quattro macro categorie:
- Assistenza sanitaria a distanza
- Assistenza a persone fragili
- Assistenza a malati cronici
- Assistenza a persone anziane
La teleriabilitazione
Infine, rientra nell’insieme della telemedicina anche la teleriabilitazione, che permette al paziente di poter mettere in atto i protocolli di riabilitazione che possono essere da lui seguiti anche senza l’assistenza diretta di personale sanitario e che non richiedono l’utilizzo di strumenti che non possono essere spostati presso il proprio domicilio.
Sono diverse le categorie di percorsi che possono permettere di usufruire delle opportunità offerte dalla teleriabilitazione, in particolare:
- la riabilitazione motoria (es. soggetti post-ictus, soggetti affetti da malattie neuromuscolari degenerative e/o lesioni)
- la riabilitazione cognitiva (es. anziani)
- la riabilitazione metabolica e cardiologica (es. soggetti in fase acuta di un infarto miocardico, soggetti affetti da vasculopatie)
- la riabilitazione di soggetti disfonici, con disturbi visivi o ad altre forme di disabilità.
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